Alla Scoperta di Rebeccu: Il Borgo Fantasma di Bonorva che Incanta i Viaggiatori
Nel cuore della Sardegna, tra le colline e i campi che circondano la città di Bonorva, si nasconde un luogo misterioso e affascinante, un borgo che sembra sospeso nel tempo: Rebeccu. Questo piccolo paese, oggi frazione di Bonorva, è conosciuto come uno dei borghi fantasma più suggestivi dell’isola, e merita una visita da parte di tutti coloro che sono in cerca di un’esperienza unica, intrisa di storia e leggende.

Un Tuffo nel Passato
Rebeccu ha una storia antica, che risale addirittura all’epoca nuragica. Il suo nome deriva probabilmente da “Rebocca”, che in lingua sarda significa “luogo elevato”, in riferimento alla posizione sopraelevata del borgo, che domina la fertile pianura sottostante. Nel Medioevo, Rebeccu fu un importante centro abitato, con un ruolo rilevante nelle dinamiche politiche e sociali della zona. Era sede di un castello, ormai scomparso, che aveva una funzione strategica di controllo del territorio.

L’Abbandono e le Leggende
Il declino di Rebeccu iniziò nel XIX secolo, quando una serie di circostanze sfavorevoli portò gli abitanti a lasciare progressivamente il borgo. La povertà, le epidemie e le difficoltà economiche spinsero le famiglie a cercare fortuna altrove, trasferendosi principalmente a Bonorva e nei centri limitrofi. Alla fine del XX secolo, Rebeccu era ormai quasi completamente disabitato.
Sono due le principali leggende che accompagnano questo piccolo borgo:
- Secondo la leggenda tramandata dal popolo sardo, la maledizione sul paese di Rebeccu, fu lanciata proprio dalla Principessa Donoria, quando venne cacciata dal paese perché considerata una strega.Donoria era la terza figlia del Re Beccu, feudatario del villaggio, una splendida fanciulla, tanto bella quanto inquieta. Non era una ragazza come le altre, Donoria aveva uno spirito malvagio. Amava trascorrere le giornate tra i boschi, oltre la fonte nuragica di “Su Lumarzu”, e passava le notti sugli alberi.Donoria venne bandita dal paese per paura dei suoi sacrilegi, ma prima di lasciare la città lanciò la famigerata “maledizione delle 30 case”, pronunciando questa frase: “Rebeccu, Rebecchei da ‘e trinta domos non movei” – che tradotto in italiano significa “Rebeccu – Rebecchesi, dalla trenta case non vi muovete” (fonte vistanet.it)
- La seconda è quella di Donna Leonarda, una nobildonna che, secondo la leggenda, fu condannata a vagare senza pace per le vie del borgo dopo aver perso l’amore della sua vita. Si dice che nelle notti più calme, il suo spirito inquieto si aggiri ancora tra le case in rovina, rendendo Rebeccu una meta intrigante per gli amanti del paranormale.

Cosa Vedere a Rebeccu
Oggi, passeggiando per le stradine deserte di Rebeccu, si possono scoprire antiche case in pietra, ormai dimenticate, con porte e finestre spalancate verso il vuoto. Questi edifici, abbandonati dal tempo, raccontano un affascinante spaccato di vita di questo borgo ormai sospeso nel passato. Alcune abitazioni sono rimaste sorprendentemente intatte, mentre altre sono ridotte a ruderi ricoperti di vegetazione, che conferiscono al luogo un fascino malinconico e surreale.
Un punto di grande interesse è la Chiesa di Santa Lucia, un edificio di dimensioni contenute ma di fondamentale importanza storica e culturale per la comunità.
Anche se non è più utilizzata per funzioni religiose, la chiesa è stata recentemente restaurata e rappresenta un importante testimone del passato di Rebeccu.
Il panorama che si ammira dal borgo è mozzafiato: l’orizzonte si estende tra colline, campi e vallate, con una sinfonia di colori che mutano con le stagioni, regalando uno spettacolo naturale di incomparabile bellezza.

Rebeccu Oggi: Tra Conservazione e Riscoperta
Negli ultimi anni, Rebeccu ha visto un rinnovato interesse da parte di visitatori e appassionati di storia e cultura. Sono stati avviati progetti di recupero e valorizzazione del borgo, con l’obiettivo di preservare questo importante pezzo di patrimonio sardo e di farlo conoscere al pubblico.
Visitare Rebeccu significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi, in cui il silenzio e la quiete sono interrotti solo dal fruscio del vento tra le rovine. È un luogo ideale per chi cerca una destinazione fuori dai soliti circuiti turistici, dove il tempo sembra essersi fermato e ogni angolo racconta una storia.

Consigli per i Viaggiatori
Se state pianificando una visita a Rebeccu, è consigliabile farlo in primavera o in autunno, quando il clima è mite e la natura circostante si mostra nel suo massimo splendore. Ricordatevi di indossare scarpe comode, poiché il terreno può essere sconnesso in alcuni punti, e di portare con voi acqua e uno spuntino, dato che il borgo non offre servizi per i visitatori.
Al centro del borgo è presente un ristorante meraviglioso in cui è possibile mangiare i piatti tipici della cucina logudorese ed in particolare degli Zichi di Bonorva (qui una ricetta) il suo nome è Su Lumarzu (clicca qui per le info)
A pochi km dal borgo è possibile visitare la Necropoli di Sant’Andrea Priu (link) il meraviglioso Nuraghe di Santu Antine (link) e tantissimi altri siti meravigliosi
Non dimenticate la macchina fotografica: Rebeccu è un luogo incredibilmente fotogenico, dove ogni scorcio sembra la scena di un film. Se siete appassionati di storia, vi consigliamo di approfondire le leggende e gli eventi che hanno segnato questo borgo prima della vostra visita, per arricchire l’esperienza e renderla ancora più affascinante.
Conclusione
Rebeccu è molto più di un semplice borgo abbandonato; è un luogo che narra di un passato ricco di storie, di persone che hanno vissuto e amato queste terre, e di un presente che si impegna a preservare la memoria di ciò che è stato. Per i viaggiatori appassionati di esplorare angoli nascosti e scoprire le storie che si celano dietro le facciate in rovina, Rebeccu è una tappa imperdibile nel loro percorso attraverso la Sardegna.
mappa:
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- https://www.vistanet.it/cagliari/2017/08/15/la-leggenda-di-rebeccu-il-paesino-con-sole-trenta-case-maledetto-per-sempre-dalla-principessa-donoria-leggende-sarde-bonorva/
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